FAQ
Dott. Deganello
Via delle Battaglie, 12 - 25122 Brescia
Medico Chirurgo, Specialista in Otorinolaringoiatria
Professore Associato di Otorinolaringoiatria
presso l'Universitá degli
Studi di Milano
Direttore Scuola di Specializzazione in
Otorinolaringoiatria, Università di Brescia
Paziente: desidero prenotare una visita specialistica ORL con lei presso il Centro Sanitario San Giovanni, come sarà garantita la mia tutela?
Prof. Deganello Otorino Brescia: presso il Centro Sanitario San Giovanni vengono attuate e rispettate tutte le misure di sicurezza previste per le attività ambulatoriali.
Gli appuntamenti sono opportunamente scaglionati in modo da evitare assembramenti all’interno del centro e inutili attese da parte degli utenti, si accede al Centro dopo verifica della temperatura corporea e solamente con mascherina e sanificazione delle mani.
L’ambulatorio ORL, inoltre, possiede una porta di sicurezza che affaccia all’esterno e permette di arieggiare efficacemente l’ambiente. Da parte mia, indosserò idonea mascherina, camice monouso, guanti e protezione oculare.
Paziente: sono laringectomizzato, come posso proteggermi efficacemente dal coronavirus, per non ammalarmi di covid-19?
Prof. Deganello Otorino Brescia: è importante lavarsi spesso le mani ed evitare di toccarsi naso-bocca-occhi, inoltre è bene utilizzare sempre i filtri HME alloggiati su base adesiva e proteggere il tutto con una mascherina FFP-2 oppure FFP-3 applicata sul collo (soprattutto in ambiente chiuso con ventilazione centralizzata: ospedali, mezzi pubblici, uffici etc.).
In commercio esistono dei filtri HME, che oltre alla normale funzione di scambiatore di calore e umidità, possiedono una capacità filtrante nei confronti di virus e batteri del 99%, in questo caso la mascherina sopra lo stoma è superflua.
La persona che respira esclusivamente dallo stoma potrebbe evitare di usare anche una maschera facciale, tuttavia, per non incorrere in spiacevoli situazione equivoche, consiglio di utilizzare una mascherina sottile e confortevole.
Paziente: è vero che il covid-19 produce perdita di olfatto e di gusto?
Prof. Deganello Otorino Brescia: si, è vero.
Abbiamo condotto uno
studio su 508 pazienti affetti da covid-19, l’anosmia e la disgeusia erano
presenti in circa il 60% dei pazienti, ed è stato il primo sintomo
d’esordio in circa il 10% dei malati.
Circa l’80% dei pazienti ha recuperato completamente olfatto e gusto entro 30 giorni, attualmente stiamo seguendo longitudinalmente le persone che non hanno recuperato, per capire se anche in tempi più lunghi vi possa essere un’ulteriore ripresa dei sensi.
Paziente: devo essere sottoposto ad un intervento oncologico, sono preoccupato per il contagio da covid-19.
Prof. Deganello Otorino Brescia: purtroppo la diffusione del virus nelle strutture sanitarie ha rappresentato un problema serio, soprattutto nelle fasi centrali della pademia.
Oggi tutti i pazienti programmati per un intervento in elezione sono preventivamente sottoposti a tampone e accedono al nostro reparto solo con tampone negativo.
Fortunatamente oggi sono aumentate le informazioni scientifiche su questo subdolo nemico, a beneficio della sicurezza di pazienti e operatori sanitari.
Paziente: sono in lista per un intervento non oncologico, temo che dovrò attendere e francamente sono anche preoccupato per il contagio da covid-19.
Prof. Deganello Otorino Brescia: il covid-19 ha avuto un forte impatto sulla gestione dei pazienti. Durante la fase di maggiore virulenza le risorse sono state necessariamente rivolte all’emergenza, e conseguentemente vi è stata una fortissima contrazione dell’offerta sanitaria rivolta ai pazienti non-covid.
Nella fase di ripartenza gli ospedali stanno prevedendo percorsi di sicurezza, che necessariamente rallentano i processi di cura; inoltre si stanno riservando priorità e risorse da destinare prima ai pazienti con patologie che richiedono interventi tempestivi. Se il suo problema di salute è differibile, è possibile che l’attesa sia maggiore rispetto a quanto inizialmente previsto.
Ho la deviazione al setto nasale e l’otorino mi ha proposto un intervento di settoplastica, mi devo operare?
Prof. Deganello Otorino Brescia: La settoplastica è indicata solo se la deviazione settale causa un’ostruzione nasale, e anche in questo caso però non esiste il “devo” ma il “desidero”. La deviazione nasale non è un “brutto male” e non richiede una settoplastica di per sé, ma solo se il paziente desidera migliorare la qualità della respirazione nasale.
Ho un abbassamento di voce che dura da circa venti giorni, continuo con l’aerosol prescritto dal curante?
Prof. Deganello Otorino Brescia: Attenzione! una disfonia persistente da più di venti giorni richiede sempre una valutazione della laringe da parte dello specialista otorinolaringoiatra, soprattutto nei fumatori.
Ho notato la comparsa di un’ulcera in bocca, mi fa male e non passa, mi faccio prescrivere degli antibiotici?
Prof. Deganello Otorino Brescia: È meglio farsi controllare ed eventualmente eseguire un prelievo bioptico, a maggior ragione se si è fumatori.
È vero che le orecchie non vanno stuzzicate con batuffoli di cotone?
Prof. Deganello Otorino Brescia: Si, è vero, le orecchie vanno pulite solo all’esterno, per pulire all’interno del condotto uditivo meglio rivolgersi allo specialista otorinolaringoiatra per non rischiare di traumatizzare accidentalmente la membrana timpanica.
Ho fatto una RM all’encefalo e per caso mi hanno riscontrato una cisti nel seno mascellare, cosa devo fare?
Prof. Deganello Otorino Brescia: Spesso si tratta di cisti del tutto innocenti, e se sono asintomatiche è sufficiente verificare attraverso un’endoscopia nasale che il complesso ostio-meatale (la regione dove si trova anche l’orifizio naturale del seno mascellare) sia libero e non vi siano secrezioni mucose, pus o polipi.
Ho notato la comparsa di un gonfiore alla parotide, ho già eseguito l’ecografia con l’agoaspirato e sembra si tratti di un tumore benigno. Che cosa devo fare?
Prof. Deganello Otorino Brescia: I tumori della parotide sono benigni in circa l’85% dei casi, tuttavia l’asportazione chirurgica, salvo rare eccezioni, è sempre indicata per tre ragioni:
È importante sottolineare come la chirurgia della parotide debba essere eseguita da mani esperte per poter preservare il nervo facciale e tutte le sue terminazioni.
Quali sono i vantaggi della chirurgia robotica per i tumori della faringe?
Prof. Deganello Otorino Brescia: il vantaggio maggiore della chirurgia robotica consiste nel poter eseguire delle resezioni molto precise utilizzando un approccio transorale (lavorando attraverso bocca) e quindi senza dover interrompere strutture sane al fine di ottenere un’adeguata esposizione chirurgica. Tutto ciò facilita la guarigione con risultati estetici e funzionali decisamente favorevoli.
Da un mese ho notato la comparsa di una massa, un gonfiore, un bozzo al collo, non mi fa male, ho solo un po’ di dolore quando lo schiaccio. Mi hanno prescritto antibiotici e antinfiammatori senza risultato.
Prof. Deganello Otorino Brescia: Attenzione! la cosa più importante è escludere che si tratti di una metastasi linfonodale a partenza da un tumore maligno del distretto otorinolaringoiatrico. È necessaria un’accurata valutazione endoscopica e organizzare gli opportuni accertamenti per escludere tempestivamente il peggio.
Ho terminato la radio-chemioterapia per un tumore alla laringe, posso ricominciare a fumare?
Prof. Deganello Otorino Brescia: assolutamente no, chi fuma durante il trattamento oppure ricomincia a fumare dopo il trattamento ha una maggiore probabilità di sviluppare delle recidive.
Ho questa piccola ulcera cutanea al volto, sembra andare e venire, fa una crosticina ma non sparisce mai del tutto che cosa devo fare?
Prof. Deganello Otorino Brescia: per prima cosa conviene eseguire un prelievo bioptico per dare un nome e cognome alla lesione e successivamente programmare un’asportazione in base al risultato perché potrebbe trattarsi di un carcinoma basocellulare oppure di un carcinoma squamoso.
L’asportazione chirurgica in margini microscopicamente sani (eventualmente associato ad uno svuotamento linfonodale nel caso di tratti di carcinoma squamoso) è il trattamento di prima scelta.
Mi hanno diagnosticato un tumore maligno alla laringe e ho paura del buco!
Prof. Deganello Otorino Brescia: oggi la chirurgia laser della laringe oppure la radioterapia riescono a curare efficacemente la maggior parte dei tumori iniziali della laringe, per i casi intermedi la chirurgia parziale oppure i protocolli di preservazione d’organo radio-chemioterapici offrono una buona probabilità di cura senza dover ricorrere alla laringectomia totale.
La laringectomia totale è riservata ai casi molto avanzati in cui la neoplasia ha distrutto lo scheletro cartilagineo della laringe, in questi casi non è ragionevole aspettarsi dei risultati dalla radio-chemioterapia, si preferisce quindi eseguire l’intervento e poi completare il trattamento con la radioterapia o radio-chemioterapia adiuvante (postoperatoria). La laringectomia totale trova indicazione anche dopo fallimento di terapie non chirurgiche.
Tuttavia oggi la possibilità di inserire una protesi fonatoria durante l’intervento garantisce un’ottima riabilitazione vocale anche ai pazienti che devono, purtroppo, sottoporsi alla laringectomia totale. È inoltre possibile posizionare la protesi fonatoria in un secondo momento anche ai pazienti che erano già stati sottoposti a laringectomia totale con un beneficio enorme nella qualità di vita.
Ho completato il trattamento, ogni quanto devo tornare per i controlli oncologici?
Prof. Deganello Otorino Brescia: nel primo anno ogni mese, nel secondo anno ogni due mesi, nel terzo anno ogni tre mesi, dal quarto al decimo anno ogni sei mesi.
Ho un carcinoma del cavo orale, mi hanno proposto una resezione, lo svuotamento laterocervicale e la ricostruzione con un lembo libero di avambraccio oppure anterolaterale di coscia.
Prof. Deganello Otorino Brescia: il programma è adeguato. Tuttavia bisogna tener presente che è sempre necessario formulare delle indicazioni terapeutiche sul singolo paziente, considerando tutti gli aspetti che possono giocare un ruolo importante nella lotta contro la malattia (età, condizioni generali, precedenti trattamenti) perché l’obbiettivo è curare la persona non semplicemente il tumore. Intendo dire che oltre a studiare la malattia in modo approfondito è necessario anche tenere conto delle caratteristiche specifiche del singolo paziente.
Ecco che per esempio se un paziente è fragile, anziano, oppure se il difetto chirurgico dopo l’asportazione del tumore non è di grandi dimensioni, risulta conveniente ricorrere a tecniche ricostruttive più semplici rispetto ai lembi liberi fasciocutanei. Nello specifico l’utilizzo di un lembo infraioideo, di un lembo sovraclaveare oppure di un lembo temporale permette di ridurre i tempi operatori diminuendo la probabilità di complicanze postoperatorie, sempre mantenendo comunque dei buoni risultati funzionali.
Ho il timpano bucato, che cosa si deve fare?
Prof. Deganello Otorino Brescia: prima di tutto bisogna conoscere le caratteristiche della perforazione timpanica, da quanto tempo è insorta e che cosa l’ha provocata.
Spesso perforazioni recenti causate da un trauma oppure da un’otite acuta tendono a chiudersi spontaneamente, magari aiutandole con qualche trucco. Per le perforazioni presenti da tempo è invece fondamentale studiare anche lo stato di salute della cassa timpanica e della mastoide.
Se cassa timpanica e mastoide sono sane e ben areate (a tal proposito risulta utile lo studio TC dell’orecchio) può essere programmato un intervento di miringoplastica (chiusura chirurgica della perforazione ricostruendo la membrana) oppure si può anche convivere con la perforazione conoscendo i pro e i contro.
Se invece la perforazione è sostenuta da un’otite cronica (semplice o colesteatomatosa) allora è necessario programmare un intervento che abbia come scopo non solo la ricostruzione della membrana timpanica ma anche una bonifica dell’orecchio medio (timpanoplastica); questo per evitare possibili complicanze, anche molto gravi.
Faccio il falegname, è vero che è bene che venga a controllarmi?
Prof. Deganello Otorino Brescia: si perché i lavoratori del legno sono a rischio aumentato di sviluppare dei tumori particolari a livello etmoidale (degli adenocarcinomi di tipo intestinale).
Ecco che un’endoscopia nasale, soprattutto se si avvertono dei sintomi quali ostruzione nasale ed epistassi ricorrenti, risulta fondamentale per escludere la presenza di neoformazioni nasosinusali in questa categoria di professionisti.
Da ieri soffro di vertigini violente associate ai movimenti del capo mi hanno detto che possono essere gli otoliti.
Prof. Deganello Otorino Brescia: in effetti potrebbe essere così e se alla valutazione otorinolaringoiatrica la diagnosi è confermata allora la terapia consiste nell’eseguire delle manovre particolari “liberatorie” che hanno lo scopo di rimandare i cristalli da dove sono venuti. Tuttavia bisogna escludere delle cause centrali che nulla hanno a che vedere con l’organo dell’equilibrio.
Sono stato operato già diverse volte per polipi nasali, che cosa devo fare?
Prof. Deganello Otorino Brescia: i polipi nasali per loro natura tendono a recidivare, in questi casi è importante valutare se ha senso proporre un nuovo intervento (magari in anestesia locale) oppure semplicemente mettere in atto delle strategie per provare a ottenere una buona respirazione nasale utilizzando la terapia medica topica.
Ho problemi alla tiroide, mi devo operare?
Prof. Deganello Otorino Brescia: in generale l’intervento alla tiroide andrebbe indicato nel caso in cui vi sia un sospetto di patologia maligna, nel caso in cui vi sia una disfunzione persistente con eccessiva produzione di ormoni tiroidei (per esempio un adenoma tossico), oppure se è stato diagnosticato un gozzo voluminoso che, per effetto della compressione che esercita sulle strutture adiacenti, crea dei disturbi importanti quali disfagia e difficoltà respiratoria.
Ho sofferto di episodi di dacriocistite in passato, ora continuo a lacrimare, mi scendono continuamente le lacrime sul viso. Che cosa può essere?
Prof. Deganello Otorino Brescia: potrebbe esserci un problema al dotto naso-lacrimale, il canalino che drena le lacrime dal sacco lacrimale al meato nasale inferiore, sotto l’ascella del turbinato inferiore.
Per evidenziare ciò vanno eseguiti degli approfondimenti radiologici e se la diagnosi di stenosi del dotto nasolacrimale è confermata allora si può eseguire un intervento dal naso per bypassare il dotto stenotico (dacriocistorinostomia).
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